«Candidati presidenti cambiate la legge sulla

 tassa di bonifica»

il Tirreno — 27 febbraio 2010   pagina 09   sezione: PONTEDERA

 POMARANCE. «Chiediamo ai candidati presidenti di impegnarsi pubblicamente a modificare la legge regionale sui consorzi di bonifica». Lo scrivono nero su bianco i coordinatori della federazione delle liste civiche Insieme per cambiare. Una lettera spedita direttamente ai politici in corsa per la poltronissima della Regione Toscana, ovvero Enrico Rossi sostenuto dal Pd, Francesco Bosi Udc e Monica Faenzi in quota Pdl.  Il gruppo, che racchiude i coordinatori dei Comuni di Pomarance, Monteverdi, Riparbella e Montescudaio, nasce ormai un anno fa. E da mesi ormai sta portando avanti la causa di tutte quelle persone che si stanno opponendo al pagamento della tassa di bonifica, in quanto ritenuta illegittima. «Il nostro obiettivo politico - dice Loriano Fidanzi a nome delle federazione - è quello di comprendere ed interpretare i bisogni dei cittadini. Per questo vogliamo ufficializzare la nostra posizione rispetto all’applicazione della legge regionale nº34 del 1994 sui Consorzi di Bonifica. I giornali pubblicano quasi tutti i giorni il disagio dei Toscani, consiglieri regionali, sia della maggioranza che dell’opposizione, parlano di sciogliere i Consorzi di Bonifica». La federazione si rivolge ai candidati: «La legge prevede la concorrenza dei proprietari di immobili nel sostenere gli oneri finanziari per l’esecuzione e manutenzione delle opere di bonifica nei casi in cui queste apportino benefici di particolare rilevanza. Per questo le sezioni unite della Corte di Cassazione, le Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali hanno ritenuto illegittimo il contributo quando non derivi, da queste opere, un beneficio diretto al contribuente ed un effettivo incremento al valore fondiario. Tra l’altro è posto a carico dell’ente impositore il dovere di dimostrare l’avvenuta rivalutazione immobiliare. E’ l’assenza di questi benefici dovuta ad un’applicazione a tappeto della legge, a costituire il motivo dell’illegittimità delle cartelle». Dopo la spiegazione, le proposte: «Occorrerebbe arrivare alla costituzione dei consorzi solo là dove esista l’effettivo bisogno di bonifica del suolo. Per gli interventi in cui c’è un beneficio per la collettività, generico, riteniamo che si debba continuare ad intervenire tramite gli enti locali con finanziamenti dalla fiscalità generale». Chiamata in causa la Comunità montana: «Gli amministratori della Cm - si sostiene - dopo tredici anni dall’emanazione della legge regionale, hanno fatto nascere un nuovo comprensorio per eseguire la manutenzione ordinaria sulle opere di bonifica, a loro dire mai svolte, nonostante l’operato dei movimenti che noi in parte rappresentiamo abbia dimostrato come ciò non fosse vero, in quanto la Regione Toscana ha negli anni regolarmente erogato i finanziamenti per la manutenzione ordinaria, straordinaria e di nuove opere di bonifica» E continuano dalla federazione: «Vogliamo ancora credere che i problemi politici si possano risolvere con la politica; pertanto che sia la politica a tutelare i diritti dei suoi amministrati e non gli uffici legali». - Francesca Suggi