Ricorso collettivo contro la tassa

il Tirreno — 02 dicembre 2009   pagina 09   sezione: PONTEDERA

 CASTELNUOVO.   «Il ricorso collettivo comporterà una spesa di 50 euro, più 10 euro di iscrizione al comitato. Ma come diciamo sempre è più una questione di principio che di costi». L’avvocato Flavio Nuti, legale che segue la “tassa di bonifica story” davanti al folto pubblico di Castelnuovo cosa fare per ricorre contro «l’illegittimità di una tassa che non ha nessun motivo di essere pagata».  Avvocato perché fare ricorso?  «Il ricorso deve essere soprattutto una forma di protesta, a prescindere dal valore della cartella ricevuta».  Cosa vuol dire che viene applicata una legge distorta? «La legge dice che per la bonifica è possibile richiedere al cittadino il 25% della spesa totale, ma dalle cartelle pervenute non si esplicitano i criteri in base ai quali un individuo spende venti euro piuttosto che cinquanta, inoltre al momento non si possono verificare i lavori fatti». In base a che cosa vengono richiesti i pagamenti?  «È proprio questo aspetto a non essere chiaro. Prima di tutto è necessario spiegare che la bonifica è una cosa indispensabile. Ma non si può certo spalmare i costi su tutti i cittadini della Val di Cecina, senza criterio».  Le domande per fare ricorso a quale anno si riferiscono?  «Il ricorso riguarda le cartelle esattoriali del 2008, anche perché per il 2009 ci sarà il rinnovo della giunta della Comunità Montana, che rivedrà questo sistema».  Molte cartelle esattoriali ammontano a cifre veramente minime.  «Io non devo convincere nessuno, è giusto che ognuno di noi valuti cosa è meglio fare, ma chi partecipa al ricorso contribuisce ad una lotta per non pagare una tassa ingiusta». Lei ha portato avanti dei ricorsi nella zona della Valdera, come sta procedendo? «Le commissioni provinciali stanno accettando i ricorsi, a dimostrazione del fatto che più siamo più si manifesta la volontà di non accettare un’imposizione». - Martina Bilei