Scatta la rivolta anti bonifica

il Tirreno — 27 novembre 2009   pagina 03   sezione: CECINA

 CECINA. Sono in arrivo centinaia di cartelle esattoriale del comprensorio di bonifica n. 29, gestito dalla Comunità montana Alta Val di Cecina. Ingiunzioni di pagamento recapitate non solo nei comuni collinari della cinta pisana, ma anche a Cecina dove una parte del territorio comunale è affidata al consorzio montano. La tassa si riferisce al 2008, e dopo gli avvisi bonari, a cui il 70% dei contribuenti non ha risposto, ora si tratta di ingiunzioni vere e proprie.  Non ci sta il comitato “Noconsorzi di bonifica”, che stasera alle 21 terrà una prima riunione a Saline, al Dopolavoro ferroviario dove si riuniva già il consorzio No gabelle contro l’autovelox. Una seconda riunione è prevista lunedì (stessa ora) a Castelnuovo Val di Cecina. Obiettivo: chiamare a raccolta i numerosi associati per stabilire le modalità e i criteri per proporre ricorso contro le cartelle esattoriali che la Comunità montana ha inviato tramite la società concessionaria della riscossione, Sepi spa.  «Il tributo richiesto si riferisce al 2008, iscritto a ruolo in esecuzione della delibera della Comunità montana approvata dalla precedente giunta Gherardini - spiega il vicepresidente del Comitato Noconsorzi, Carlo Gabellieri - nonostante la ferma opposizione della stragrande maggioranza dei cittadini della Val di Cecina, dai comuni di Volterra a Pomarance e Castelnuovo Val di Cecina, da Montecatini a Riparbella, Montescudaio, Guardistallo e Cecina. Il tributo è stato stabilito sulla base di un piano di classifica e piano di riparto approvati nel 2007 e relativi ad opere da realizzare (ma non ci risulta ancora realizzate), per circa 763.500 di cui 533mila per lavori di manutenzione idraulica, 54.000 per spese di sorveglianza ed 176.000 per spese amministrative e di funzionamento. Dopo l’invio di avvisi bonari solo il 30% dei contribuenti ha pagato “la tassa” mentre l’altro 70% si è rifiutato, impedendo almeno fino ad oggi, la notifica delle cartelle». Aggiunge Gabelleri: «Dopo le recenti elezioni amministrative che hanno visto prevalere le liste civiche nei comuni di Volterra, Pomarance e Castelnuovo, la giunta della Comunità montana ha deciso di rivedere i criteri con cui la precedente giunta aveva recepito le funzioni consortili e quindi imposto di pagare quanto oggi richiesto, paventando in ipotesi anche la soppressione di dette funzioni. Quindi le cartelle esattoriali notificate in questi giorni riguardano l’anno 2008, e probabilmente solo questo anno, poiché il piano di riparto per il 2009 non risulta essere stato ancora approvato e probabilmente non lo sarà in futuro per il cambio di rotta della giunta della Comunità. Resta il problema di come evitare questa illegittima imposizione fiscale. L’unica strada è il ricorso collettivo-cumulativo anche per importi inferiori ai 50 euro, che saranno affidati allo studio legale e tributario dell’avvocato Flavio Nuti di Volterra».  Il Comitato ha anche un sito internet, www.noconsorzidibonifica.org. Maria Meini